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Il parco di Letná
La collina di Letná a Praga è il posto ideale se cerchi relax lontano dal caos della città. Le distese di prati e gli alberi ad alto fusto regalano un po’ di sollievo nelle giornate afose. Nel parco c’è poi uno dei più famosi beer garden della città, ti attenderanno schiumose birre alla spina, salsicce arrostite e una splendida vista panoramica sulla Moldava.
Come arrivare al parco di Letná?
Se ti piace camminare, dalla piazza dell’orologio puoi percorrere la Parížská (la strada dello shopping griffato) e attraversare il ponte Čechův most. Ti troverai sotto la collina, basta poi seguire i sentieri.
Con il tram invece, devi scendere alla fermata Sparta. Si chiama cosi perché è difronte il Generali Arena, lo stadio dello Sparta Praga.
L’attrazione principale dei giardini di Letná è oggi il metronomo di Praga che sorge sul piedistallo dove c’era un tempo la più grande statua di Stalin in Europa.
L’impressionante monumento del dittatore è solo un ricordo delle generazioni praghesi più datate. Praga era la capitale della Cecoslovacchia, esisteva l’Unione Sovietica e Berlino era divisa da un muro.
Il monumento di Stalin a Praga
Fu Otakar Švec a realizzare la scultura, il leader era seguito da due gruppi di persone che rappresentavano il popolo cecoslovacco e il popolo sovietico. Celebrava la fratellanza dei due Paesi guidati dal loro capo.
Anche la posizione era strategica, dalle alture di Letná Stalin poteva vegliare su tutta la città e in linea d’aria guardava Staromestské námestí, il cuore di Praga.
L’impressionante costruzione terminò quando Stalin era già morto. Non fu mai accettata dai cittadini di Praga che la ribattezzarono “la fila per la carne” (fronta na maso) in un riferimento satirico alle interminabili code che bisogna fare per ogni cosa e imposte dalle assurde teorie del regime di Mosca.
Lo stesso Švec si suicidò prima dell’inaugurazione della sua opera.
Alla morte del tiranno, i nuovi vertici politici presero le distanze dallo stalinismo, bisognava rimuovere quel monumento imbarazzante e opprimente per la cittadinanza.
Le tonnellate di pietra da eliminare erano però tante e l’unico modo possibile fu farle saltare in aria con la dinamite. L’operazione di smantellamento fu top secret anche se le esplosioni si udirono da molto lontano.
Il metronomo a Praga
Distrutto il monumento, rimasero solo la base in cemento e due fiaccole spente. L’area fu per molto tempo abbandonata, divenne sede di una radio clandestina e di un club rock. Solo dopo la Rivoluzione di Velluto che sancì il crollo del sistema sovietico si iniziò a pensare a come riappropriarsi di quel posto che rievocava il triste passato.
Diverse furono le proposte, alla fine si optò la costruzione di un grande metronomo. Una piramide d’acciaio con un braccio rosso che avrebbe scandito il trascorrere del tempo e simboleggiato l’inevitabile cambiamento.
La zona è il luogo di ritrovo per gli skater della città. Testimoniano la loro presenza i graffiti sui muri e le scarpe appese a un cavo del metronomo.
Il rituale di lanciare in aria scarpe legate con i propri lacci e in modo che si appendano ai cavi presenti è una tendenza giovanile per marcare un cambiamento radicale.
“Lasciare il vecchio per il nuovo con la speranza di un futuro migliore”, così come il metronomo ha preso il posto della statua di Stalin.
Nel corso degli anni le calzature inusate sono ormai centinaia tanto da creare una nuova e insolita attrattiva per la città: le scarpe appese a Praga, frequentemente rimosse però per il decoro urbano.